26 luglio 2017

La capra Girgentana

Esempio delle commistioni tra i popoli che in Sicilia vissero e convissero: le origini di questa razza ovina sono legate all’Asia e alla Grecia.

La capra Girgentana



Alcuni ricercatori ritengono che sia una sottospecie della capre asiatiche come la Prisca o la Falconieri o Markor e che sia poi arrivata in Sicilia con i Greci che avevano fondato la città di Akragas, nella parte meriodionale dell’Isola, nel territorio oggi di Agrigento. Da numerose testimonianze, fu proprio nei territori agrigentini che questa specie rimase a lungo presente in maniera considerevole, tanto da assumere il nome di Girgentana, da Girgenti, antico nome della città di Agrigento.

Particolare il loro aspetto: pelo lungo folto e bianco, a volte maculato, di taglia media, il viso piccolo con la tipica barbetta sul mento e una frangetta sulla fronte sormantata da ciò che contradistingue più di tutto questo animale, le grandi corna attorcigliate, erette e turrite. Le girgentane sono allevate allo stato semibrado: solitamente pascolano libere, tranne nelle giornate piovose o rigide. Spesso lì vengono divise tra loro da apposite paratie così da evitare di poter ferirsi a vicenda con le lunghe corna al momento della distribuzione del foraggio, costituito da cereali e legumi di tradizione locale. Il loro latte è pregiato per il buon equilibrio tra grassi e proteine, quindi è facilmente digeribile; negli anni passati, nell’entroterra siciliano, veniva venduto a domicilio mungendo la capra al momento. Oggi viene maggiormente destinato alla caseificazione di prodotti a latte crudo.

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